mercoledì 11 marzo 2020

NO al Centro Commerciale El-Alamein - Comunicato Stampa

Come annunciato nel nostro post precedente, pubblichiamo qui di seguito il Comunicato Stampa di Vigevano Sostenibile, che sappiamo già recepito da alcune testate locali, per esempio dalla Provincia Pavese che titola con giusta ironia "Vigevano capitale dei supermercati".

Disponibile anche in versione pdf stampabile

 

In questi giorni estremamente difficili caratterizzati da un’emergenza nazionale dovuta al Coronavirus, il Comune ne ha approfittato per rilasciare i permessi di costruire per il centro commerciale El Alamein. Sapevamo che prima o poi sarebbero arrivati, ma la tempistica ci lascia alquanto sbigottiti. In un momento come questo, nel quale bisogna pensare alla salute pubblica e a tutelare i propri cittadini, il Comune si preoccupa di chiudere pratiche edilizie su cui la cittadinanza esprime da tempo una posizione critica. Ci teniamo a esprimere il nostro profondo dispiacere perché nonostante migliaia firme di cittadini vigevanesi raccolte e protocollate in Comune, una strenua e pacifica opposizione e un progetto che non ha mai trovato consenso, il centro commerciale El Alamein si farà. Anche l’ultimo baluardo della Soprintendenza delle Belle Arti ha ceduto: è bastato modificare il pavimento dei parcheggi e mettere un tetto verde. Questa opera rappresenta una sconfitta per tutti i vigevanesi. Viene considerata una vittoria dalla Giunta, ma ancora stiamo cercando di capire dove andranno a finire i soldi degli oneri: cementifichiamo un’area agricola a due passi del Parco del Ticino intorno a una cascina storica (Colombarola) in cambio della rotonda dei Piccolini e di migliorie stradali non meglio specificate? La conseguenza più grande sarà il declino di altre attività commerciali (soprattutto negozi di vicinato) presenti in città e l’intasamento della Statale 494 che è già congestionata dal traffico. L’offerta attuale di Vigevano potrebbe soddisfare una città di 120.000 abitanti, perché continuare a costruire supermercati e centri commerciali in cambio di oneri che non producono miglioramenti per la vita dei cittadini? La direzione è questa come dimostrano i cinque futuri insediamenti di Eurospin, MD, area di fronte alla nuova STAV, ex Adamello e zona in corso Novara. Siamo già pieni di capannoni vuoti e nel giro di poco tempo ci ritroveremo con altri “cadaveri” in giro per la città. Vogliamo essere la Capitale della Cultura o la Capitale dei centri commerciali?



1 commento:

Unknown ha detto...

Quindi non si può fare più niente per evitare quello che secondo me è uno scempio? Ulteriori segnalazioni sarebbero inutili, a quanto ho capito.