
Il tutto contornato da iniziative spontanee come il moltiplicarsi delle lettere di protesta e degli striscioni che, per quanto ammirevoli dal punto di vista dell’impegno e fantasia profusi talvolta travalicano la linea condivisa dal Coordinamento.
Tutto ciò non può che essere interpretato come un segnale di accresciuta consapevolezza da parte di tutta la città della necessità di fermare al più presto il progetto scellerato di questa centrale.
Quello che stupisce, semmai, e che, nonostante i ripetuti inviti da più parti (striscioni inclusi), le forze che per loro natura avrebbero dovuto già da tempo aderire alle nostre posizioni di tutela della salute pubblica, delle popolazioni indigene, e del territorio, siano ancora ferme nella vergognosa posizione dello struzzo!
Ci riferiamo in particolare al mondo cattolico e ancor più alla Lega: per quanto sia ammirevole vedere che ci sia ancora qualcuno disposto a non abbandonare la barca nel momento in cui è evidente che stia affondando - ammesso che dalla posizione dello struzzo sia possibile rendersene conto – ci riesce difficile credere che la Lega possa permettersi di buttar via i suoi vincenti cavalli di battaglia: il federalismo e la tutela del territorio.
Ricordiamo che la Regione Lombardia e la Provincia di Pavia non solo sono autonome quanto a produzione di energia , ma addirittura la esportano alle altre regioni, perciò, a fronte di una produzione di energia che andrebbe a beneficio di altri, con questa centrale al cittadino vigevanese resterebbe solo la devastazione dell'ambiente e della salute di cui tanto si è già parlato.
Forse i rappresentanti della lega sperano che tra un anno, alle prossime elezioni, i cittadini vigevanesi siano così smemorati da dimenticare il silenzio colpevole da loro tenuto su questa vicenda: non si facciano illusioni, se anche fosse ci penseremo noi a rammentare per bene che federalismo e difesa del territorio alla prova dei fatti si sono rivelate soltanto delle belle quanto vuote parole di cui riempirsi la bocca in campagna elettorale! C'è tempo sì e nò un mese prima che, a dispetto di tutte le false aperture al dialogo, inizino i lavori di costruzione, poi non ci resterà che piangere e tutti, anche gli ignavi, dovranno prendersi le proprie responsabilità. Chi è causa del suo mal....
1 commento:
Non mi sembra ci sia nulla di strano se la Lega si tira indietro o non sostiene in nessun modo il Comitato. A parte il fatto che sono dentro un governo di ecocidi che propone solo e soltanto forme di sviluppo insostenibile, hanno sempre utilizzato le tematiche ambientaliste in chiave demagogica o subdolamente "not in my backyard", senza nessuna iniziativa, politica ambientale, riflessione o teoria degna di nota e di rispetto. Loro i terrotori li voglioni "difendere" solo da quello che nella loro logica xenofoba sarebbero soggetti pericolosi, diversi, anomali, non conformi. E' meglio per tutti che se ne stiano fuori come forza politica dal Comitato perchè sarebbe la sua rovina. Ambientalismo è anche e soprattutto una questione politica, a parte per chi ha i salami sugli occhi.
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