domenica 12 ottobre 2008

Le ragioni di un "NO" convinto alla centrale di Cascina Cavalli

Continua con grande successo la raccolta di firme dei cittadini vigevanesi e lomellini che si oppongono alla realizzazione della Centrale Diesel per la produzione di energia, di proprietà di ASM e Miro Radici.

Accanto alla raccolta di firme, promossa ufficialmente dal Coordinamento "Vigevano Sostenibile", si stanno moltiplicando forme di protesta spontanee: volantini, manifesti, striscioni.
E' previsto un incontro con l'Amministrazione comunale venerdi 24 ottobre 2008, presso la sala Consiliare.

Roberto sintetizza i motivi che hanno portato tanti vigevanesi ad accogliere l'invito del Coordinamento "Vigevano Sostenibile" ed opporsi alla Centrale Diesel, in risposta ad un intervista al Sindaco di Vigevano che definisce la Centrale "potenzialmente rischiosa, ma innovativa e necessaria".


"Leggo con molta preoccupazione l’articolo della Provincia Pavese di sabato 11 ottobre 2008, soprattutto dove si definisce “atto di responsabilità” la scelta di costruire una centrale con un enorme motore diesel (49,5 MW) che porterà ulteriore inquinamento in una zona già altamente compromessa. La preoccupazione aumenta ancora di più quando leggo che tale impianto creerà in partenza “potenziali rischi per la salute dei cittadini”, la preoccupazione si trasforma in stupore, quando si definisce “una nuova fonte di energia pulita” un motore che emetterà nell’aria circa 26 tonnellate di polveri sottili all’anno e rimango attonito quando si definisce di grande avanguardia, “impianto di ultima generazione”, un motore diesel.

Signor Sindaco, se già in partenza definite pericoloso per la salute dei cittadini tale impianto, perché volete costruirlo? La regione Lombardia in questi giorni ha emesso delle disposizione per limitare l’uso delle automobili più inquinanti e dal mese di ottobre 2009 inserirà nel divieto anche le auto diesel euro 2. Non le sembra contradditorio attivare una centrale con motore diesel e nel contempo limitare la circolazione dei privati cittadini che utilizzano l’automobile non solo per divertirsi, ma soprattutto per lavorare?

È vero, in questo Paese la cultura della sicurezza del lavoro è molto scarsa, il numero di morti e storpiati è quasi il doppio rispetto a paesi come la Germania, la Francia , l’Inghilterra. È anche risaputo che per severità e quantità di normative e leggi si supera di gran lunga l’intera legislazione degli altri paesi, ma è anche noto che i controlli e la prevenzione sono un optional tanto che la tragedia di Parona è solo l’ultima di una serie infinita. Vigevano ha già vissuto tragedie del lavoro, si ricorda l’uso sconsiderato del tenacio, che tanti morti e invalidi provocò, tutto in onore del progresso? In quell’occasione il tributo maggiore fu pagato dalle lavoranti a domicilio e dai loro figli e nipoti. Si ricorda il disagio immane per tutta la città di Vigevano e dintorni nella metà degli anni ’80 per l’uso indiscriminato di pesticidi nelle nostre risaie? Per oltre tre mesi si fu costretti a non utilizzare l’acqua dei rubinetti di casa. Non vi erano, allora come oggi, istituzioni che dovevano controllare?

In questi giorni è finalmente giunta al termine una causa collettiva a Casale Monferrato che al progresso, per l’uso dell’amianto (asbestosi) ”HA DONATO OLTRE 2000 MORTI ACCERTATE”. Ci sono voluti decenni per dare giustizia a migliaia di famiglie di lavoratori e abitanti di quei territori. Pensa forse che possano bastare le buone intenzioni in questo paese nel quale chi viene danneggiato ”per motivi di lavoro o di progresso” deve prima provare che è stato danneggiato e poi, forse, se ha la fortuna di imbattersi in un’Istituzione attenta e sensibile avrà post-mortem giustizia?

Per queste ragioni sono e rimango contrario a quel tipo di impianto, che come emissioni di polveri sottili è pari a dieci termo distruttori, perché trovo incongruente imporre ai cittadini il divieto di utilizzare l’automobile e in contemporanea autorizzare impianti che producono uguale o maggiore inquinamento, perché per produrre il cosiddetto carburante ecologico si distruggono foreste, o si sottraggono terreni destinati all’alimentazione umana, perché si possono trovare soluzioni alternative per produrre con pari o minore costo energia elettrica davvero pulita, senza impoverire popolazioni e senza deforestazione, perché attraverso opportuni investimenti è oggi possibile operare consistenti risparmi energetici (ci sono ormai numerosi esempi in Europa e in Italia).

Un ulteriore elemento di grande fastidio è stato quando ho scoperto che per questo tipo di impianti sono imposti per legge verifiche ambientali, per potenze da 50MW e oltre. Per impianti di minore potenza non vige l’obbligo della verifica preventiva. Ebbene la richiesta iniziale è di 49,5 MG, ma si richiede subito il raddoppio dell’impianto, arrivando a una potenza complessiva di 99 MG, quasi doppia al limite imposto per la verifica ambientale. Se, nel ruolo di pubblici amministratori, questa è la sensibilità che dimostrate per la tutela della salute dei cittadini, come potete pensare che il singolo cittadino/ imprenditore si renda consapevole e sensibile alla prevenzione, il sistema migliore per preservare la vita? "

Vigevano 12/10/2008

R. ZUANAZZI

1 commento:

Anonimo ha detto...

fa ribrezzo pensare e vedere che in una zona, come la nostra, sia arrivata tanta avidità che porta politici ad accettare proposte impreditoriali antiquate ed inquinanti che rovinerebbero in modo indelebile la NOSTRA terra. Mi chiedo se questi favori non possano essere catalogati nel classico rapporto mafioso che esiste ormai da decenni tra polica ed imprenditoria.
Vigevano e la lomellina sono state sempre, o quasi, estranee a queste forme di convivenza tra i due apparati. Guardando però come hanno aggirato la regola del controllo sull'imapatto abientale (49,5MG)viene da pensare esattamente il contrario..
Sono contento di vedere che anche nella nostra terra c'è qualcuno che si incazza e combatte...
grazie e complimenti